In questa settimana ho riflettuto sulla possibilità di essere liberi, che noi stessi per primi spesso non ci diamo.
La mia riflessione era incentrata soprattutto sul mio progetto "NOTabù" e alla sensazione che anche questo, nel suo espandersi ed esaurirsi, sia diventato un vincolo alla mia espressività.
Quando ho iniziato a dipingere questa serie avevo i miei motivi, sentivo il bisogno di infrangere gli schemi del perbenismo, di dare risalto e pari dignità ad ogni parte del corpo umano. Questo bisogno lo sento tutt'ora, ma avendo in parte appagato questa necessità, è sorto n me anche il desiderio di dipingere altri soggetti che non possono far parte di NOTabù.
MI SONO POSTA UN PROBLEMA.
Ma il problema è inesistente.
Devo diventare aguzzina di me stessa negandomi la libertà di esprimere attraverso la pittura ciò che più mi aggrada? NO.
NOTabù è un progetto al quale ho lavorato parecchio, posso permettermi di accantonarlo momentaneamente o definitivamente, l'arte deve fluire libera, senza condizionamenti esterni o interni.
Un nuovo progetto a tema libero è in arrivo, e come il vento che quando arriva spazza via ciò che non è più aggrappato, chiede spazio per insediarsi nella mia pittura.
Un progetto senza tema, senza schemi, senza nessun codice.
Ancora non ho deciso quale sarà il nome di questa nuova serie di dipinti, troverò un titolo da cui si evinca che nessuna costrizione tematica sarà voncolante.
Hai ragione a dire "l'Arte deve fluire libera" perché l'artista è un'antenna sensibilissima che capta umori, sensazioni, sentimenti e per far vedere agli altri tutto quello che ci sta intorno di invisibile non deve avere filtri di sorta.
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