Sabato 20 ottobre 2012 ho avuto l'onore di ospitare nel mio studio molte persone che mi vogliono bene, mi sono amiche e mi seguono da sempre. E' stata una bella festa, con scambi a livello personale ed emotivo molto intensi. Peccato, tuttavia, che nessun nuovo volto si sia affacciato alla porta del mio studio, che nessuno abbia raccolto l'invito delle mie numerose locandine lasciate in giro o delle email mandate a coloro che mai avevano visto i miei lavori dal vivo. Nessuno facente parte di associazioni culturali, gallerie o autorità comunali che avevamo invitato ha trovato il tempo di passare dieci minuti...queste cose fanno riflettere...
Ci si riempie la bocca di valorizzare la cultura locale, i beni che abbiamo e poi quando un'artista del posto crea un occasione di aggregazione tutti sono impegnati in qualcos'altro. Manca la curiosità di conoscere e di vedere.
Ho iniziato a chiamare Facebook "il buco nero" perchè si tratta di un luogo virtuale in cui le amicizie sono virtuali e tutto ciò che vi viene messo sopra finisce nell'oblio immediatamente. Un "mi piace" buttato lì e poi puff, ci siamo già scordati... Ho invitato circa 300 persone su facebook, quante sono intervenute? Quattro o cinque, ma sono venute perchè sono amici in carne ed ossa che non avevo certo bisogno di contattare tramite un social network. Per carità, i social hanno i loro vantaggi, puoi usarli per comunicare velocemente con le persone che conosci oppure anche semplicemente come sfogo quando ti va di esternare e non hai nessuno pronto che ti ascolti.
Ma lasciamo stare le polemiche sterili, ogni esperienza deve portare ad una crescita e ad una maggior consapevolezza e sicuramente anche "raccolta differenziata" è stato un passo su un cammino di evoluzione umana ed artistica facente parte della mia vita.
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